Mentre tutti gli Azzurri seguivano il consiglio delle forze dell’ordine e vivevano la vigilia della sfida con il Brasile, che seguiremo in diretta, chiusi in albergo, Mario Balotelli passeggiava felicemente per le strade di Salvador. Ma non siamo di fronte all’ennesima boutade di Super Mario, lo ha spiegato in conferenza stampa lo stesso Prandelli: l’attaccante aveva un permesso che gli era stato accordato in virtù dei suoi impegni sociali proprio nella città costiera che aveva visitato la prima volta a 17 anni e per la quale sta portando umanitario nella favela di Mata Escura. Il ct, nello spiegare il motivo della concessione accordata al giocatore, si è reso protagonista anche di una gaffe dicendo: “Aveva un permesso speciale perché sembra uno di loro”. Parole che non sono piaciute alla stampa brasiliana, alcuni quotidiani hanno parlato di razzismo, pur precisando che il ct aveva subito spiegato che si trattava soltanto di una battuta.

Mettendo da parte le polemiche, c’è da raccontare di una passeggiata di 3 km per le strade del centro di Salvador del milanista. La gente per strada lo ha accolto come un eroe, in alcuni casi il suo passaggio ha addirittura provocato problemi al traffico cittadino. Balotelli si è incontrato con la fidanzata Fanny e si è concesso con particolare disponibilità ai tanti tifosi che gli chiedevano foto e autografi. Per i brasiliani il nostro Super Mario è un vero e proprio idolo, ce ne siamo accorti anche durante le prime due partite dell’Italia, in entrambe le occasioni l’ex Manchester City è stato il giocatore più applaudito dai tifosi sugli spalti. A chi gli ha chiedeva se avesse paura dei manifestanti e dei disordini che stanno sconvolgendo il paese ha risposto: “È tutto tranquillo, nessuna paura. Cosa temo? Solo i giornalisti”.

E per suggellare questo feeling speciale con il Brasile e con Salvador in particolare, ha deciso di pubblicare un tweet nel quale ha scritto di sentirsi un abitante di Bahia:

Insomma per un volta si può parlare di Balotelli senza raccontarne una bravata o qualche eccesso, anche se proprio il messaggio pubblicato sul social network ha creato un po’ di polemiche. Quelle tre “k” in fila infatti hanno fatto storcere il naso a molti, visto che è l’acronimo con il quale generalmente si fa riferimento ad una famosa confraternita nordamericana che nel corso della sua centenaria storia spesso si è fatta notare per le sue idee controverse. Sembra in qualche modo assurdo che proprio il bresciano, che spesso si è scagliato contro i fenomeni di razzismo, tiri in ballo una cosa del genere. Qualcuno glielo fa notare e lui risponde piccato spiegando che in realtà avrebbe voluto scrivere “OK” e ne approfitta per mandare a quel paese il Ku Kux Klan e tutti i gruppi razzisti. Mario è così, prendere o lasciare, in Brasile sembra che abbiano scelto di amarlo. Chissà che stasera però non debbano ricevere da lui un dispiacere, noi ce lo auguriamo.

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Rassegna stampa 22 giugno 2013: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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